378. ピッタルド、ムナーリを語る2023年04月10日 19:01

一つ前のトピックで紹介したロベルト・ピッタルド氏の本が手元に届きました。
内容を吟味するにはもうすこし時間がかかりますが、さしあたってピッタルド氏が『ムナーリについて(Su Munari)』の中で語っているムナーリの思い出を紹介したいと思います。

「子どもたちのムナーリ」
ロベルト・ピッタルド
すべての子どもたちは絵が描けるのに、すべての大人は絵が描けるわけではない。おそらく何か大人になることで失われるものがあるのだろう。他者への行為の前に、鉛筆を手にする才能がないと自認する大人たちの哀しさが浮かび上がる。残念なことだ。しかし、(かつてできたことを)やり続けるのは簡単だったはずだ。大人たちは子どもたちのやることを甘く(寛容に)見ている。3歳の子どもの絵には意志の強さと臨機応変さが表れている。子どもは表現し、表現し続けるために私たちそれを見せたがるのだ。ムナーリはまさにこの瞬間に登場する。彼は子どもと一緒になって自然や顔や素材のまったく新しい見方を示してくれる。風船の木や雲の木は、描く人の観察力より柔軟性を示すものだ。すべての植物は成長する:それは(表現の)定理だ。植物は枝分かれしながら成長する: それは(表現の)テクニックだ。ワークショップでは、定理やテクニックが遊びや発見になる。子どもたちにそれを見せることは、繰り返させること(学習)に代わる効果的な方法なのだ。視覚的なステレオタイプ(固定観念)は創造性の「その瞬間の」例であり、それは制作を個人の成長に結びつけるための新しい展開を待っている。11歳になって5歳の頃と同じように絵を描くのは正しいことではないはずだ。モチベーションは変わった。配慮と責任感のある大人は提案をする。子どもたちはすぐに自分が見たことをやってみたいと思う。彼らは作品ではなく、大人の態度や行動、手本となるものを真似るのだ。子どもたちの「やってみる」ことを通じて、大人との適切な接し方を見つけ、自分のモチベーションのレベルについても学び、新しい参加の意識を身につける。ムナーリのレッスンは学校的ではなく、言うならば: 彼は何かのやり方を教えてくれる。「創造的な子どもは幸せな子どもだ」なぜなら子どもを見守る人たちは大人として、子どものためにというより、子どもとともに何かをする責任を感じているから。すべての子どもたちは好奇心に満ちている: これは大人が最初に確信すべき確かなことだ。未知のことを知ろうとするテンション(緊張)としての好奇心は、従順さと反復に駆り立てられている子どもたちを失望させることがある。ステレオタイプとは繰り返し(の学び)の象徴と図式なのだ。モデル(型)を排除せずに克服することは発見をすることであり、今までにない独個人的でオリジナルなメッセージを発しながら自分の存在を主張することだ。例えば顔がそういうものだ: 後にも先にも同じものは二つとない。絵を描くこととは言葉を発せず表れる人の顔の表情を発見するようなものだ。顔の絵を描ける人は、出会った人の顔を読み他者との新たなつながりを発見できる。なぜならその他者とは私たち自身だからだ。学校(の学び)に乏しい驚きや不思議が、知識の飛躍のために確保される必要がある。探究はそのプロセスや実験によって、驚きをもたらしてくれる。その一つの例を、よくあるスライドプロジェクターを使って見ることができる、多くの非常に薄い素材:布、プラスチック、メッシュなどの効果だ。ニンニクの皮のびっくりするようなイメージはエキゾチックな銘木のようだ。プロジェクターで拡大された小さな素材がいつでも驚きを与えてくれる。素材たちは創造的な遊びの中で新しい機能を発見する。何が思い浮かんだか-それが最も役立つ質問だ。そうしてニンニクは木になり、船になり、タンスになる。素早い関係性のゲームはファンタジアとイマジネーションを結びつける。そして素材の投影(ダイレクト・プロジェクション)によって新しい風景や奇妙な図形、ありえない色が生まれる。30個の枠のある小さな箱(アルバム)が、新しく発明された個人の美術館の作品集になる。家の中に白い壁を作って(スクリーンになるように)絵などを掛けないでおけば良いだけだ。新しい作品を眺めては分解し、変化させ、再投影するのだ。光のショーが終わったら作品は小さな箱の中に戻される。本物のゲームとは常に新しいゲームを約束してくれるのだから…。

MUNARI DEI BAMBINI
Roberto Pittarello
Tutti i bambini sanno disegnare, ma non tutti gli adulti. Forse c'è qualcosa che si perde crescendo. Emerge davanti al fare degli altri il rimpianto dei grandi che si autocertificano non dotati a tenere una matita in mano. Peccato. Eppure poteva essere così semplice continuare a fare. Gli adulti guardano fare i bambini con occhio indulgente. I disegni dei tre anni mostrano la volontà e l'intraprendenza. Il bambino fa, ma vorrebbe vederci fare per continuare. Munari arriva in questo preciso momento. Si affianca al bambino per mostrare un modo tutto nuovo di vedere la natura, le facce, le materie. Un albero a palloncino o a nuvoletta mostra la disponibilità più che l'osservazione di chi disegna. Tutte le piante crescono: è una costante. Crescono ramificando: è una tecnica. Nel laboratorio costante e tecnica diventano gioco e scoperta. Far vedere ai bambini rappresenta l'alternativa efficace alla ripetizione. Gli stereotipi visivi sono un esempio di creatività "al momento", in attesa che nuovi sviluppi possano legare il fare alla crescita personale. Non sarebbe giusto disegnare a undici anni come a cinque. Sono cambiate le motivazioni. Un adulto attento e responsabile fa la sua proposta. I bambini vogliono subito fare quello che hanno visto fare. Imitano l'atteggiamento, l'azione, l'esempio dato col fare, non il prodotto. Attraverso il fare il popolo dei bambini trova il giusto contatto con i grandi, studia anche il grado della loro motivazione e apprende un nuovo senso del partecipare. La lezione di Munari non è scolastica, vale a dire: ti insegno a fare qualcosa. "Un bambino creativo è un bambino felice" perché le persone che lo curano sentono come grande il senso di responsabilità a fare qualcosa con lui più che per lui. Tutti i bambini sono curiosi: questa è la certezza di cui gli adulti per primi devono essere convinti. La curiosità come tensione a conoscere quello che ancora non si sa può essere delusa in molti bambini spinti a ubbidire e a ripetere. Lo stereotipo è simbolo e figura della ripetizione. Superare e non levare il modello vuol dire fare delle scoperte, affermare la propria presenza lanciando un messaggio personale, originale, che prima non c'era. Così è per una faccia: prima non c'era e non ne esistono due uguali. Disegnare serve a scoprire le espressioni del volto umano che comunica senza parlare. Chi sa disegnare le facce sa leggere la faccia di chi incontra e trova nuovi legami con gli altri. Perché gli altri siamo noi. La sorpresa, la meraviglia, che sta così poco a scuola, deve essere assicurata per un salto di conoscenza. La ricerca porta stupore con i suoi percorsi ed esperimenti. Un esempio è dato dagli effetti, visti e studiati con il proiettore delle comuni diapositive, di tanti materiali sottilissimi: tessuti, plastica, reti... L'immagine straordinaria della buccia dell'aglio è un esotico legno pregiato. Il piccolo pezzo di materiale ingrandito dal proiettore produce ancora sorprese. I materiali scoprono nuove funzioni nel gioco creativo. Che cosa mi viene in mente — è questa la domanda più utile. L'aglio diventa legno, barca e armadio. Un gioco di relazioni velocissime lega la fantasia con l'immaginazione. E così che nelle proiezioni dirette dei materiali nascono nuovi paesaggi, strane figure, colori impossibili. Una piccola scatola con trenta telaietti da proiettare diventa una collezione di opere per un nuovo museo inventato e personale. Basterà tenere in casa una parete bianca, senza quadri appesi. Le nuove opere si guardano, poi si disfano, si cambiano, si riproiettano. Quando finisce questo spettacolo di luce si rimettono le opere nella scatolina. Perché un vero gioco promette un gioco sempre nuovo...
(from"SU MUNARI" Beppe Finessi, Abitare Segesta Cataloghi, 1999)

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こちらにもいろいろ紹介しています(重複有)https://fdl-italform.webnode.jp/

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